Gian Berra operatore creativo

 

NEW BAROC:

La nuova frontiera dell’arte proposta da Gian Berra

 

Prima parte         

 

Quando nel 1500 i gesuiti, stupiti alla vista dei monumenti  Eztechi, Maya, Incas e delle altre civiltà fiorite nell’America appena “scoperta” pensarono di portare in Europa tale orgoglio nell’espressione di sé e di usare tale stile pagano per glorificare la chiesa cattolica.

La controriforma si era mangiata e digeriti gran parte dei coraggiosi dissidenti.

Ma serviva un atto di orgoglio per mostrare la grandezza e la munificenza del Vaticano, e il suo diritto a rappresentare il potere e lo splendore del dio unico universale che aveva creato tutto.

Nacque così nella Roma di allora lo stile Barocco. Una profusione di opulenza e di strafottenza piena di sé. Una esplosione sovrabbondante di riccioli che scaturivano pingui e preziosi come putti divini. Putti nudi e rosei come porcellini pronti a essere sacrificati alla gola del pastore. Agnellini teneri e gustosi da offrire in sacrificio.

Nacque allora il delirio divino della fabbrica di S: Pietro e tutte le altre chiese di Roma che trionfano tuttora. Il nuovo stile fece proseliti in tutta Europa. Almeno quella cattolica. Ma incuriosì anche la parte laica del continente.

In fondo era uno stile davvero pagano. E ben presto la sue interpretazione cambiò.

 

Chi non ha visto i costumi dell’epoca del Re Sole (un nome davvero pagano) e la sua reggia? Tutto venne esagerato. E non vi furono più limiti alla fantasia. Solo a Roma e a Madrid ci si vestiva di nero. In Francia e nelle altre corti europee l’Ego meraviglioso celebrava la varietà e la fantasia e si godeva di esporsi e rappresentarsi senza timore. Nelle case dei ricchi borghesi si pretendevano quadri su misura per gli spazi privati: nature morte opulente, nudi erotici rosei ed appetitosi, scene bucoliche di natura selvaggia, ritratti orgogliosi di sé…

 

L’arte è espressione di ciò che si è dentro. E’ mettere in mostra sé stessi per poter così ammirarsi, scrutarsi, confrontarsi. E’ la cornice visibile, concreta del nuovo pensiero illuminista che non tarderà a manifestarsi coraggioso e ardito.

Il Barocco continuerà la sua evoluzione trasformandosi in Rococò, una forma di barocco matura, preziosa e più riflessiva. A volte più raffinata, a volte più superficiale. Come sempre avviene quando la realtà dei tempi muta con le nuove idee che pretendono di diventare realtà, un mondo muore per lasciare il posto ad un altro.

 

Il barocco riesce a trasformare la tristezza del cambiamento ( è sempre una forma di morte…) in un’epoca di sottile intimismo che mai diventa disperazione. Anche se qualche volta esprime una fuga oltre la realtà. Comunque una fuga scelta, mai subita.

Mozart e la sua musica divina sono l’esempio di questi “ultimi fuochi”.

 

Poi le cose cambiano. La coscienza risvegliata dell’Europa prende paura. Il ricciolo si ripiega su sé stesso. Si volge al passato, all’antica Roma. Un Classicismo arido e freddo gela il continente e il Romanticismo illude le coscienze che le emozioni siano assolute. Come dio.

Da allora il Barocco  si stempera. Ma non scompare.

Saranno ancora una volta i popoli “pagani” a salvare l’Europa, ma dovranno passare alcuni anni…

 

Per ora basta. E mi volgo all’oggi:

Chi se ne è accorto? Siamo in piena epoca Neo-barocca!

Gli architetti lo chiamano stile Postmoderno, ma è solo perché hanno vergogna di chiamarlo Neo-barocco.

Le forme degli edifici diventano leggere e fantasiose, pur mantenendo una moderna (e poco costosa) razionalità. Riprendono motivi antichi e li mescolano senza timore tra di loro. Si usano materiali pratici come la plastica e l’alluminio o l’acciaio inox.

Si propongono forme “biologiche” come pareti curve e irregolari…

E una sedia non è più solo un accessorio, ma diventa una protagonista.

La coscienza del mondo si evolve in modo inconsueto, ma non ha soste.

L’arte lo rivela.

Anche la mia pittura ne risente. Dato che ne risento io. Così nuove idee pretendono di diventare realtà; nel mio caso diventeranno quadri. Quadri neobarocchi, totalmente (?) volti a ridere di sé stessi e a gioire di esistere.

E senza più i vecchi schemi. Una piccola morte crea innumerevoli nuove vite.

 

Si mostra a maggio 2006 ( che primavera!) il New Baroc di Gian Berra.

 

A presto Gian.

 

 
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